Questo libro viene ristampato dalla casa editrice Castelvecchi a vent’anni dalla morte del poeta con aggiunta di altri particolari e interviste al poeta. Lo scrittore nonché amico di Dario, documenta giorno per giorno la fase della malattia, i giorni trascorsi con lui ad assisterlo. La seconda parte è una lunga intervista di Gregorini a Bellezza. Oltre a parlare di sé, il poeta aggiunge alla sue esperienze personali, dei suoi libri, racconta particolari inediti e della morte del suo amico Pasolini. Il suo percorso intellettuale lo porta a contatto con i migliori scrittori dell’epoca, da Moravia alla Morante, da Penna, Siciliano, Spaziani ecc. Ho amato quest’opera già dalla seconda edizione che mi è stata regalata dall’autore per il mio trentunesimo compleanno. Ora, con mio grande orgoglio, ho tutte e tre le edizioni. Ho riletto questo libro e mi sono accorta che, a distanza di 10 anni, con le mie esperienze, anche un’amicizia fin troppo profonda, può portare ad essere “distanti”, non capiti. Mi ha colpito molto la frase che Gregorini riporta nel libro: SONO CONSAPEVOLE DI ESSERE UN POETA POCO AMATO, NON COMPRESO SOPRATUTTO NELL’AMBIENTE GAY IN CUI MAI MI SONO RICONOSCIUTO, MA SAPERE PER BOCCA DI DARIO CHE MI VUOLE MALATO È TROPPO. LA CATTIVERIA NON CONOSCE LIMITI. RESTO AMAREGGIATO. Queste parole, mi toccano sul personale. Consiglio questo libro a chi ama la poesia in generale e a chi vuole conoscere due poeti, Bellezza e Gregorini nelle loro opere. Io trovo i loro scritti di un tormento d’amore unico.

Elena Antonini