Un peschereccio Mazzarese attracca a Vigàta con un uomo tunisino ammazzato durante uno sconfinamento del natante, ma, per questioni di competenze territoriali, l’indagine passa al commissariato di Mazzara. Sembra che Montalbano si sia liberato di questa questione e possa dedicarsi all’omicidio di un uomo, ritrovato cadavere dentro un ascensore. L’indagine è complessa: il morto aveva una relazione con una prostituta tunisina, aveva riaperto un’attività abbandonata da tempo, aveva scritto lettere anonime e invocato l’aiuto del figlio per una questione che lo preoccupava. Come districare questa matassa ingarbugliata quando la prostituta sparisce improvvisamente con il figlio, una vicina del morto testimonia in modo molto circostanziato sul comportamento dell’uomo, loschi personaggi vengono a galla e, per complicare il tutto, l’istinto materno di Livia si risveglia? Ma è sicuro che il caso del tunisino morto in mare non c’entri niente? Montalbano è costretto a giocare d’astuzia per stanare chi agisce nell’ombra… Come al solito, Camilleri e la sua creatura letteraria non deludono il lettore. E questo terzo volume ci regala, oltre al giallo, agli assassini da svelare, belle pagine, delicate e dense di emozioni, dedicate agli affetti e alle debolezze del nostro commissario.

Anto Spanò