La panchina della desolazione Herbert Dodd è un bravo uomo con un carattere debole, eterno fidanzato con la dinamica Kate Cookham. Ad un certo punto della sua vita, ha deciso, giunto al suo limite di sopportazione, di lasciare la donna per il carattere opprimente di lei. Per ripicca, Kate, furente per la notizia, vuole vendetta e lo costringe a pagarle una penale per il mancato matrimonio, altrimenti lo denuncerà! Senza accertarsi della veridicità di pagare una penale, lui accetta ma non di sposarla!. Per poter pagare la somma Herbert vende il suo negozietto di libri antichi cui ci teneva tanto ed entra a lavorare presso la ditta della futura moglie Nan, una sua vecchia amica della quale nel frattempo si era innamorato. Nan è una donna dolce e comprensiva con cui nel tempo avranno tre figli ma vivranno in grande povertà che porterà alla morte di tutti, fuorché di Herbert. Anni dopo Kate si ripresenta, sapendolo vedovo, e gli annuncia di volergli restituire la somma carpita come penale, anzi triplicata con gli interessi! Herbert è sorpreso, ma Kate gli fa capire che tutto quello che era stato tra loro, è ancora uguale e quindi ora si possono sposare. Herbert, notando un cambiamento in Kate seduto sulla panchina, ora della “Desolazione”, sulla quale si erano sempre seduti lui e lei, decide, da eterno debole, di accettare la proposta annullando tutti gli anni di dolorosa libertà.Un lungo racconto di Henry James, come sempre scritto in modo speculare sugli opposti, a cominciare dai due personaggi: uno debole, Herbert e uno forte Kate; vi si esprime un sentimento di dualità intrecciata da cui nessuno dei due vuole e può uscire, staccarsi: il bene e il male, l’amore e l’odio,la vittima il carnefice. La panchina sarà l’unico luogo in cui ritrovarsi per continuare a vivere e soffrire un legame perenne. Molto, molto carino, un po’ triste ma che, comunque, rispecchia una delle situazioni della vita che possono avere luogo anche a noi tutti. Da non perdere!
Maria Cisonna