Mr Fogg è un signore inglese benestante, abitudinario e pantofolaio che passa le sue giornate a giocare a whist.
Proprio durante una delle tante partite giornaliere di cui egli è protagonista, gli altri suoi compagni di gioco commentano un articolo di un quotidiano in cui si sostiene la possibilità concreta di effettuare il giro del mondo in soli 80 giorni. Sono tutti abbastanza sconcertati da questa tesi, quando il taciturno Mr Fogg scommette 20.000 sterline di poterci riuscire.
L’uomo torna a casa e comunica al suo nuovo e allibito domestico, Passepartout, che partiranno quella sera stessa per fare il giro del mondo in 80 giorni.
Inizia così un viaggio avventuroso, complicato da imprevisti, salvataggi e dal sospetto che Mr Fogg sia un ladro fuggitivo.
Ma Mr Fogg è un uomo imperturbabile e non si lascia sconvolgere da niente e da nessuno!
Finale al cardiopalmo
La prima cosa che mi viene in mente ripensando a questo libro è che mi sono stancata soltanto a leggere: altro che viaggio intorno al mondo, è una corsa continua contro il tempo e contro gli imprevisti! E’ un saltare da un mezzo di trasporto all’altro!
Forse Jules Verne avrebbe potuto dedicare qualche pagina in più per dirci qualcosa sulle città in cui è approdato Mr Fogg; sarebbe stata interessante un descrizione dei luoghi all’epoca. Qualcosa c’è, ma non sono le descrizioni a preponderare, tutto è incentrato sulla scommessa, i cambi di mezzi di trasporto e le disavventure che si abbattono sulle teste di Mr Fogg e compagnia.
Il libro è senz’altro divertente e permette di colmare una delle tante lacune in fatto di classici.
Anto Spanò