Bari (dall’847 all’871 d.C.) fu sede di un fiorente Emirato nell’Alto Medio Evo. Le vicende narrate coinvolgono una storia d’amore tra Melo degli Alfaraniti e Bianca Dottula, ambedue rapiti da berberi che aspiravano ad ottenere ospitalità presso la corte di Bisanzio e che concertarono il rapimento dei due chirioi (in greco; diremmo patrizi ) per fomentare la rivolta interna contro l’Emirato e facilitare l’assedio della flotta bizantina. L’amore tra i due giovani è il centro della narrazione ma il vero centro del libro è la pacifica coesistenza di diversi popoli (bizantini, berberi, armeni, ebrei) favorita da un Emiro lungimirante. Una versione attuale di una possibile società multietnica, in realtà era già possibile circa mille e duecento anni fa. In una città di frontiera e porta tra Oriente ed Occidente. Per chi non conoscesse la Storia di Bari, questa città è stata punto di riferimento longobardo, successivamente capitale dell’Impero Bizantino del Sud Italia, ma ha avuto anche una parentesi araba. I musulmani hanno trasformato il centro pugliese in un pacifico emirato. Consigliabile…

Giuseppe Romito