Il Conte di Montecristo è un romanzo d’appendice (romanzo che usciva ad episodi nelle riviste),di genere principalmente storico, scritto da Alexandre Dumas nel 1844 ed ambientato nella prima metà dell’ottocento durante la Restaurazione francese (esilio di Napoleone ed ascesa al trono dei Borboni). Nel febbraio 1815, il capitano in seconda Edmond Dantes, a guida del mercantile Pharaon ( nel viaggio il capitano in prima Leclerc decede), sbarca a Marsiglia. L’armatore dell’imbarcazione Morrel è deciso a consegnargli la guida e la responsabilità del suo equipaggio, spinto da stima e da un affetto paterno. Benvoluto dalla sua ciurma è procinto a sposarsi con l’amata Mercedes. Spinto da cupidigia e d’arrivismo, lo scrivano del Pharaon, Danglars, aspirante anch’esso della carica di capitano, trama un complotto insieme a Fernand Mondego ( rivale in amore di Dantes) e a Gaspard Calderousse, vicino di casa ed invidioso della sua fortuna e felicità. Decidono quindi di scrivere una lettera anonima, dove accusano ingiustamente Dantes di essere un agente bonopartista e la inviano al procuratore del Re Villefort. Quest’ultimo monarchico e figlio di Nortier (fedele a Bonaparte), per sete di potere e per arrivismo, manifesta un’inflessibilitá contro Dantes e nonostante la consapevolezza della sua innocenza, lo condanna nelle prigioni del castello d’If. Dopo anni di scoramento per l’ingiusta prigionia, incontra e conosce l’abate Faria. Si rileverà il suo salvatore e il suo “Virgilio”. Negli anni in cui segretamente s’incontrano, l’abate gli insegna varie discipline, dalle lingue, alla storia, all’economia, nozioni che serviranno a Dantes. In punto di morte, il vecchio Faria, gli confessa l’esistenza di un misterioso tesoro, nascosto nell’isola di Montecristo. Dantes grazie ad uno stratagemma, riesce a scappare dalla prigione ed organizza la sua vendetta. Grazie alla scoperta del tesoro, dopo anni di viaggi, si stabilisce a Parigi ed entra a far parte della vita mondana parigina dove sono protagonisti i suoi nemici, che nel tempo grazie a condotte esecrabili, sono divenuti personaggi rispettabili dell’alta società. Le mille identità che Dantes assume, principalmente ne il Conte di Montecristo, in abate, in marinaio ed in assicuratore, gli permettono di realizzare opere di beneficenza verso i suoi amici e azioni di vendetta contro i suoi nemici. Il romanzo Il Conte di Montecristo, non è solo un romanzo storico per le sue descrizioni e nozioni, ma è per certi versi anche un “giallo” ( i travestimenti, gli avvelenamenti, i rapimenti misteriosi), un “thriller” degno degli autori di rilievo dell’era contemporanea. Dumas riesce ad evidenziare i diversi lati oscuri e meschini dell’anima umana, la cupidigia, l’invidia, la gelosia e lo sfrenato arrivismo, lo caratterizzano. L’unica arma di salvezza per contrastarla non è la vendetta fine a sé stessa ( tema principale dell’opera), ma la Provvidenza divina e la speranza.

recensione di Antonio Martino

Traduttore: G. Paduano
Collana: Grandi classici
Anno edizione: 2013
Formato: Tascabile
In commercio dal: 5 giugno 2013
Pagine: 1249 p., Brossura
  • EAN: 9788817063364
  • prezzo 14 euro