Andare a vivere in un faro su un’isola per ritrovare se stessi ed essere costretti a fare i conti con una presenza inattesa: un bambino morto in circostanze misteriose, precipitando proprio da quel faro. Presenza infestante, sogno o tentativo di coercizione da parte di una società mineraria interessata all’isolotto? Lucarelli non è il solo a dare una risposta a questi interrogativi, dal momento che questo racconto fa parte di un concorso letterario rivolto agli studenti delle scuole superiori, che dovranno cimentarsi nella stesura del finale del racconto. Idea divertente e stimolante, che solletica lo scrittore che è in ognuno di noi. Una storia con dodici finali, quelli dei vincitori del concorso, che in alcuni casi riescono a esprimere maggiore originalità dell’autore stesso.
recensione di Patty Barale