Un romanzo breve ma di una intensità unica. La tristezza di una fanciulla che si sente trascurata oltre ogni limite dalla madre, raggiunta da improvvisa ricchezza, aleggia in maniera greve sulla narrazione e colpisce il lettore fin dalle prime parole. Una tristezza che ingenera risentimento e che finisce col mettere in luce, in maniera grottesca, la vacuità di una società che si sente realizzata solo nella ricchezza comunque raggiunta, anche a costo di calpestare persino quel purissimo legame affettivo che indissolubilmente lega ogni madre al suo figlio. Ma la grande scrittrice, nel finale, rassicura il lettore, sconcertato da tanta sconcezza, che c’è un limite a tutto. Un breve, intenso romanzo che si legge d’un fiato.
Domenico Intini