Due temi principali al centro di questo piccolo racconto-romanzo di Irène Némirovsky: il rapporto madre-figlia di forte origine autobiografica che influenza spesso le sue opere letterarie e la gelosia di una ragazzina negli anni dell’adolescenza. “Non era commossa, provava soltanto una specie di disprezzo, di indifferenza sdegnosa.” Un romanzo breve che nel 1930 le fece riscuotere molti consensi e la fece conoscere nell’editoria: un lavoro intenso e potente che descrive con in modo cinico e senza indulgenza la società del tempo, con personaggi ben caratterizzati nel contesto sia nell’aspetto che nella loro evoluzione sociale. Buona lettura!

recensione di Maria Valentina Luccioli