“Forse il mittente fu una delle numerose Fleurette di cui Felice si era circondato. Forse fu Medusa, che appunto si trovava a Parigi in quel periodo. Forse, siccome le ballerine disegnate sul cartoncino ridevano, l’autore intendeva dire che era felice. Erano DUE ballerine.” È una storia forte quella raccontata in questo libro, una storia che parla di pedofilia, di volenze, di soprusi, in modo duro e crudo, ma è anche una storia di amore e di libertà. Il romanzo è ambientato al Nord Italia, nei primi del Novecento. Norma è una giovane donna, sposata da anni con un conte dal quale ha avuto dei figli. Conosce Medusa, una serva adolescente dal passato difficile, della quale piano piano si innamora. Norma riesce a donare a Medusa quell’amore che le è stato negato fin dalla nascita, Medusa invece regalerà a Norma il coraggio di essere se stessa nonostante le rigide regole fatte solo di apparenza della borghesia del secolo scorso. Ovviamente, la loro storia susciterà scandalo e sarà motivo di allontanamento. Nonostante le tematiche, l’autrice lascia il finale aperto che, a me, piace immaginare con le due protagoniste finalmente insieme. Lo stile con cui tesse l’intera vicenda è sublime: pochi romanzi mostrano una capacità di scrittura e una conoscenza lessicale così profonde.

 

recensione di @ilibridiBoccadoro (instagram)