ALLA SUA DONNA
Se pien d’alto disdegno e in me securo
Alteramente io parlo e penso e scrivo
Oltre l’etate e il vil tempo in ch’io vivo,
E piacer sozzo e vano onor non curo;
Opra è tua, Donna, e del celeste e puro
Foco che nel mio petto accese il vivo
Lume de gli occhi tuoi, che mi fa schivo
Di quanto parmi, al tuo paraggio, impuro.
Piacerti io voglio; né piacer ti posso,
Fin ch’io non sia, ne gli atti e pensier miei,
Mondo così ch’io ti somigli in parte.
Così per la via alpestra io mi son mosso:
Né, volendo ritrarmene, il potrei;
Perché non posso intralasciar d’amarte.
“Alessandro Manzoni” Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. Viene considerato come uno dei scrittori e poeti italiani più importanti di sempre, scrivendo opere monumentali come I promessi sposi, Il cinque maggio e moltissimi altri. Il 7 marzo del 1785 nasceva a Milano, Alessandro Manzoni da Pietro Manzoni e Giulia Beccaria che veniva dalla illustre famiglia Beccaria tra i quali lo scrittore Cesare Beccaria. Muore il 22 maggio del 1873 a Milano, a causa di una meningite, causata probabilmente da una caduta che in precedenza lo aveva afflitto molto.
Curiosità: Meno di un mese prima della morte del Manzoni, morirà il figlio Pier Luigi.
Edizione 1840: la Quarantana
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.
“Da I promessi sposi”