Il paradiso è quaggiù, mentre respiriamo e viviamo. Dopo, si diventa un pugno di cenere e tutto è finito
“Da Il marchese di Roccaverdina”
Luigi Capuana (Mineo, 28 maggio 1839 – Catania, 29 novembre 1915) è stato uno scrittore, critico letterario e giornalista italiano, teorico tra i più importanti del Verismo. Viene considerato come uno dei più grandi scrittori italiani più importanti dell’800, scrivendo capolavori come Il marchese di Roccaverdina, e appartiene ai gradi scrittori siciliani come, Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Federico De Roberto, Leonardo Sciascia, e Andrea Camileri.   Il 28 maggio del 1839 nasceva a Mineo, Luigi Capuana da da Gaetano Capuana e Dorotea Ragusa. Muore il 29 novembre del 1915 a Catania.

“Colonnello!” disse la Giacinta, attaccandoglisi familiarmente al braccio e trascinandolo un po’ verso la vetrata della terrazza con vivacità fanciullesca.
“È vero” continuò, parlandogli sottovoce “che il capitano Brogini ha un’amante brutta e vecchia la quale, per giunta, lo batte?”
“Perdoni, signorina… ” rispose il colonnello che a quella domanda aveva cessato di sorridere e si era fatto serio serio.
“Al solito, gli scrupoli!” esclamò la Gicinta con una mossa di dispetto che fu sul punto di compromettere la serietà dell’uffiziale. “È una scommessa; me lo dica, mi faccia questo piacere: mi sgriderà poi, se ne avrà voglia… ”

“Da Giacinta” Incipit