«Finché nell’uomo ribollono le forze vitali», pensava Aleksandr, «finché dominano il suo animo i desideri e le passioni, egli sarà tutto preso dai sensi e fuggirà la contemplazione riposante, grave e solenne cui conduce la religione… Egli risolverà a cercar conforto in essa quando ormai le sue energie saranno spente e dissipate e le sue speranze distrutte, miseramente curvo sotto il peso degli anni…» “Da Una storia comune”
Ivan Aleksandrovič Gončarov (Simbirsk, 18 giugno 1812 – San Pietroburgo, 27 settembre 1891) è stato uno scrittore russo. Viene riconosciuto come uno dei scrittori russi, piùu importanti di sempre. in un epoca dove spiccavano autori russi come Fedor Dostoevskij, Lev Tolstoj, Alexander Puskin e Nikolai Gogol. Scrisse capolavori come, Una storia comune, il racconto di viaggio La fregata Pallada, ma soprattutto Oblómov, che fu un successo mondiale ancora nei giorno nostri. Oblómov racconta di un uomo segnato da un’inerzia fisica e spirituale che lo condanna all’inazione e alla rinuncia verso ogni forma di lotta. Il 18 luglio del 1812 nasceva a Simbirsk, Ivan Aleksandrovič Gončarov da Aleksandr Ivanovič e Avdot’ja Matvéevna. Muore il 27 settembre del 1891 a San Pietroburgo.
Ad Oblomov, nel suo pigro starsene sdraiato in pose pigre, nel suo ottuso sonnecchiare e nei suoi impulsi ispirati, la donna era sempre apparsa anzitutto come moglie, e solo qualche volta come amante.
Nelle sue fantasticherie si librava l’immagine di una donna alta e slanciata, con le mani tranquillamente piegate sul petto, con uno sguardo calmo, ma superbo, seduta con noncuranza in mezzo all’edera del boschetto, muoversi con passo leggero sul tappeto, sulla ghiaia del viale, con la figura ondeggiante e la testa graziosamente appoggiata sulle spalle, con un’espressione pensosa; come un ideale, come l’incarnazione di un’intera vita colma di tenerezza e di pace solenne, come la pace stessa.
“Incipit, Oblómov”