Dicono delitto uccidere un uomo e non dicono uccidere una formica. Eppure l’anima è una – innalzatevi, guardate l’uomo dall’alto, e vi parrà una formica. Che è dunque l’ucciderlo?
“Da Note azzurre”
Il conte Alberto Carlo Felice Pisani Dossi, in arte Carlo Dossi (Zenevredo, 27 marzo 1849 – Cardina, 17 novembre 1910), è stato uno scrittore, diplomatico, archeologo e nobile italiano. Viene riconosciuto come l’inventore assieme a Giuseppe Rovani, Emilio Praga e Luigi Conconi della corrente artistica letteraria della scapigliatura, inoltre fu un politico e e in ambito sociale molto apprezzato. Dossi faceva parte di un’importante famiglia nobile dell’epoca proveniente dal trisnonno paterno Carlo Alberto Pisani Dossi. Il 27 marzo del 1849 nasceva a Zenevredo, Carlo Dossi. Muore il 17 novembre del 1910 a Cardina.
– Sempre diritto – rispose al conte Rinucci il vetturino, indicàndogli colla punta della frusta la bianca strada che, dinanzi a loro, montava, montava, internàvasi in un folto pineto e, serpeggiante ricompariva nell’interrotto fogliame – sempre diritto, voi non potete sbagliare.
Rinucci consultò l’orologio. Fra una mezz’ora la vettura doveva raggiùngerlo: proprio il solo tempo, stretto e necessario – come aveva già tartagliato nel suo gergo gallo– tedesco il camiciotto azzurro – di affettare una pagnotta alle pòvere bestie, di rinfrescarsi gli arrì! e di attaccare un cavallaccio di rinforzo.
Il conte approvò col gesto. D’un gran passo poi superata la larga striscia di fanghiglia che, nudrita da una sorgentella di aqua, traversava la strada, fermossi all’asciutto, si volse e stette aspettando la giòvine moglie che apparecchiàvasi a smontare dalla carrozza.
“Da Goccie d’inchiostro”