Poesia d’amore
La tromba suona e risuona
Suona, si spengono i fuochi.
Il mio povero cuore ti dono
Per uno sguardo dei tuoi begli occhi
Un solo moto della tua persona.
Sono le dieci, tutto è spento,
Ascolto russare la caserma,
Viene dal Nord il vento,
La luna mi fa da lanterna
Grida un cane alla morte il suo lamento.
La notte si consuma lenta lenta,
Rintoccano le ore lentamente
Tu che fai o mia bella indolente
Mentre vegliando il tuo amante
Ti sospira lontana e si tormenta?
E io cerco nel cielo stellato
Dove sono le stelle gemelle
Mio destino che al tuo è legato
Ma dove sono le nostre stelle?
O cielo, campo di grano incantato!
La notte si consuma dolcemente
Sereno alfine m’addormento.
I tuoi occhi che vegliano il tuo amante
Non sono forse, mia bella indocile,
Le nostre stelle del firmamento?
“Guillaume Apollinaire” Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki (Roma, 26 agosto 1880 – Parigi, 9 novembre 1918) è stato un poeta, scrittore, critico d’arte e drammaturgo francese. Viene considerato come uno dei poeti più importante a cavallo tra il 1800 e il 1900, scrivendo poeti con leggere distacco dell’epoca, con punteggiature e stile diverso. Con un carattere particolarmente diverso e anticonformista fu accusato di avere rubato la Gioconda, il 20 agosto del 1911 (fu accusato anche Pablo Picasso), per poi in seguito catturare il vero ladro, Vincenzo Perugia. Il 26 agosto del 1880 nasceva a Roma, Guillaume Apollinaire da Francesco Flugi d’Aspermont e Angelika de Wąż-Kostrowick. Muore di influenza spagnola l’8 o forse il 9 novembre del 1918 a Parigi.
Ho colto questo filo di brughiera
Ricordati che l’autunno è morto
Non ci vedremo più sulla terra
Odore del tenero filo di brughiera
Ricorda ancora che io ti aspetto.
“Da Poesie”