Una voce robusta, che aveva una specie di vibrazione metallica, s’alzò dal mare ed echeggiò fra le tenebre, lanciando queste parole minacciose: ‘Uomini del canotto! Alt, o vi mando a picco!’. La piccola imbarcazione, montata da due soli uomini, che s’avanzava faticosamente sui flutti color dell’inchiostro, fuggendo l’alta sponda che si delineava confusamente sulla linea dell’orizzonte, come se da quella parte temesse un grave pericolo, s’era bruscamente arrestata. (Da Il Corsaro nero)
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgari (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) è stato uno scrittore italiano, riconosciuto come uno dei scrittori italiani d’avventura più conosciuti di sempre, scrivendo romanzi come soprattutto per avere scritto come il Ciclo dei Pirati della Malesia. Il successo di Salgari sarà solo dopo la sua morte, a causa di questo porterà lo scrittore a una depressione con il seguente suicidio. Il 21 agosto del 1862 nasceva a Verona, Emilio Salgari da Luigia Gradara, e Luigi Salgari. Muore suicida il 25 aprile del 1911 dopo avere scritto una lettera alla famiglia.
– Mastro Bill, dove siamo?
– In piena Malesia, mio caro Kammamuri.
– Ci vorrà molto tempo prima di arrivare a destinazione?
– Birbone, ti annoi forse?
– Annoiarmi no, ma ho molta fretta e mi pare che la Young-India cammini adagio.
Mastro Bill, un marinaio sui quarant’anni, alto più di cinque piedi, americano puro sangue, sbirciò con occhio torvo il suo compagno. Questi era un bell’indiano di ventiquattro o venticinque anni, di alta statura, d’una tinta molto abbronzata, di lineamenti belli, nobili, fini, cogli orecchi adorni di pendenti e il collo di monili d’oro che gli ricadevano graziosamente sul nudo e robusto petto.
“Da I pirati della Malesia”