Io so che i versi posson, se li sente,
di cielo in terra far venir la luna.

I versi feron già l’itaca gente
in fere trasformar ne’ verdi prati:
rompono i versi il frigido serpente.
Adunque e rotti versi e non ornati
daremo al vento; ed or ho visto come
saranno a lei li miei pianti portati.

L’aura move degli arbor l’alte chiome,
che rendon mosse un mormorio soave,
ch’empie l’aere ed i boschi del suo nome:

se porta questo a me, non le fia grave
portar mio pianto a questa dura femmina
per gli alti monti e per le valli cave,
ov’abita Eco che i miei pianti gemina:
o questo, o il vento a lei lo portin seco:
io so che ‘l pianto in pietra non si semina.

Forse ode ella vicina in qualche speco.
Non so se sei qui presso: so ben ch’io,
fuggi dove tu vuoi, sempre son teco.

“Da Corinto”

Lorenzo di Piero de’ Medici “Lorenzo il Magnifico” (Firenze, 1º gennaio 1449 – Careggi, 8 aprile 1492), fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici, fratello maggiore di Giuliano De Medici. Viene ricordato come uno dei personaggi, politici, scrittori, poeti, umanisti, e signori di Firenze più importanti di sempre, ma soprattutto uomo chiave durante il rinascimento italiano, vissuto forse nel periodo storico più propizio sia che a livello artistico, politico, e letterario circondato da personaggio come Poliziano, Ficino, Pico della Mirandola, Botticelli, Michelangelo e il probabile incontro con Leonardo Da Vinci, Giuliano da Sangallo, Andrea Del Verrocchio e moltissimi altri. Fu vittima della congiura dei Pazzi, nella quale fu vittima il fratello Giuliano.  Il 1º gennaio del 1449 nasceva a Firenze, Lorenzo il Magnifico da Piero di Cosimo de’ Medici e Lucrezia Tornabuoni. Muore l’8 aprile del 1492 a Careggi.