La notte nell’isola
Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell’isola.
Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno,
tra il fuoco e l’acqua.
Forse assai tardi
i nostri sogni si unirono,
nell’alto o nel profondo,
in alto come rami che muove uno stesso vento,
in basso come rosse radici che si toccano.
Forse il tuo sogno
si separò dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava,
come prima,
quando ancora non esistevi,
quando senza scorgerti
navigai al tuo fianco
e i tuoi occhi cercavano
ciò che ora
– pane, vino, amore e collera –
ti do a mani piene,
perché tu sei la coppa
che attendeva i doni della mia vita.
Ho dormito con te
tutta la notte, mentre
l’oscura terra gira
con vivi e con morti,
e svegliandomi d’improvviso
in mezzo all’ombra
il mio braccio circondava la tua cintura.
Né la notte né il sonno
poterono separarci.
Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca
uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra,
d’acqua marina, di alghe,
del fondo della tua vita,
e ricevetti il tuo bacio
bagnato dall’aurora,
come se mi giungesse
dal mare che ci circonda.
“Pablo Neruda” Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973), è stato un poeta, diplomatico e politico cileno. Viene riconosciuto come uno dei poeti e personaggi influenti Sud Americani più importanti di tutti i tempi, inoltre vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1971. Il nome Neruda venne scelto dal poeta in memoria del poeta ceco Jan Neruda. Fu anche un importante ambasciatore e molto attivo nell’ambito sociale e pacifista, vinse il Premio Lenin per la pace nel 1953. Il 12 luglio del 1904 nasceva a Parral, Pablo Neruda da José del Carmen Reyes Morales e Rosa Neftalí Basoalto Opazo. Muore il 23 settembre del 1973 a Santiago del Cile in circostante misteriose, Alcuni sostengono che sia morto di un tumore altri che sia stato assassinato da un sicario a capo del presidente cileno dell’epoca Pinochet, al quale il poeta era contro alla sua dittatura.
Comincerò col dire, dei giorni e degli anni della mia infanzia, che il mio unico personaggio indimenticabile fu la pioggia.
“Confesso che ho vissuto”