Il volume, edito dalla casa editrice Marsilio, raccoglie 13 tra racconti e articoli dell’autore ceco, ambientati nel quartiere di Malá Strana.
Quelli che ho apprezzato di più sono:
– Rysanek e Schlegl che narra l’inimicizia di antica data tra due uomini del quartiere, che si incontrano puntualmente ad un tavolino di un bar;
– Come fu che un mendicante si ritrovò in miseria, che pone l’accento sulle conseguenze tragiche della malvagità degli esseri umani;
– Come fu che Vorel affumicò la pipa, che definirei attuale, in quanto tratta la tematica della paura dello straniero;
– Agli angoli delle strade, che ha per protagonista una tenace vecchietta. Racconto amaro, ma con un finale delizioso.
Sono, invece, estremamente divertenti:
– Il cuore tenero della signorina Ruska, che racconta di una curiosa passione per i funerali;
– Il dottor Guastamestieri, che prova un inspiegabile rifiuto per il proprio mestiere;
– Dove lo mettiamo?, che tratta, diciamolo pure, di rifiuti ingombranti
Si tratta di racconti ben scritti, in cui l’autore fa un ritratto perfetto dei pittoreschi abitanti di Malá Strana, dei luoghi, dei negozietti, degli angolini più nascosti e delle abitudini che in quel luogo da sempre regnano sovrane, ma è ormai risaputo che io non abbia mai amato molto i racconti e che quindi non riesca mai ad apprezzarli molto.