“Per un istante, Giuseppina vede tutto di lui. Quando e cosa, e come, e per quanto tempo. E capisce quanto sarà povera lei da quel momento in poi, e quanto ricca è stata, pur senza saperlo.” Anche io mi sono lasciata catturare dalla storia della famiglia Florio e della sua azienda (o Casa, come viene definita nel libro). E ho fatto bene: è stata una lettura piacevole e affascinante che ha come protagonisti non solo tre generazioni di personaggi, ma anche la loro impresa, il loro lavoro e il contesto storico e culturale in cui vivono (Palermo nel XIX secolo). Nella prima parte del romanzo, addirittura, la caratterizzazione dei Florio è penalizzata rispetto al racconto dello sviluppo e della crescita della Casa. La vicenda corre veloce fino all’età adulta di Vincenzo, protagonista indiscusso del libro e anche dell’attività di famiglia. Finalmente, a quel punto, l’intreccio dei personaggi, con le loro relazioni e sentimenti, assume il comando e il lettore riesce a conoscerli in maniera più profonda. Non sempre gli eroi del racconto sono senza macchia, anzi. La Auci riesce a descrivere i Florio nella loro interezza, luci e ombre comprese. Si riesce a affezionarsi a uomini e donne che non sono perfetti, bensì presentano nel corso degli anni difetti e errori, dettati a volte dal sistema culturale, a volte dall’orgoglio, a volte all’attaccamento eccessivo al lavoro, che è stato per i Florio fortuna ma in alcuni casi anche condanna.

 

recensione di @ilibridiBoccadoro (instagram)

 

 

Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 6 maggio 2019
Pagine: 436 p., Brossura
  • EAN: 9788842931539