Con la fantasia siamo a Banza in Congo tanto tempo fa. Il sultano del luogo Mangogoul, uomo ricco ma sempre annoiato di tutto, chiede al suo mago Cucufa, un qualcosa che lo faccia divertire. Il genio gli porta in dono un anello d’argento che si rivelerà oggetto decisamente sconvolgente. Infatti esso ha la capacità medianica ti far parlare tutti quelli che gli sono vicini, soprattutto le donne inducendole a far confessare le proprie avventure amorose troppo spesso non lecite. Non saranno le persone con la bocca a parlare, ma la loro parte fisica piu’ intima, ” quella che conosce il massimo di sé.” Gli incontri casuali oppure voluti si svolgono ovunque, specialmente negli harem ove la vita è più nascosta agli occhi di molti. Le situazioni sono quanto mai imbarazzanti, portando grande scompiglio tra le signore le quali si danno da fare a trovare le “museruole”, cioè dei tamponi che impediscano ai “gioielli” di parlare. Si scopriranno così intrighi, tradimenti, complotti tra donne, amanti e mariti inconsapevoli. I gioielli serviranno a mettere in luce verità nascoste e Mangogoul otterrà le confessioni di tutte le donne del paese rimanendo vittima anche lui del tradimento della sua concubina! Concludendo ci chiediamo: l’anello troverà mai una donna onesta? Il romanzo, il primo di Diderot, fece scalpore considerato “licenzioso’ in una Francia di cui con mordente satira si prende in giro tutto e tutti a cominciare da Luigi XV, la sua corte, con i vizi e le false virtù, i licenziosi costumi. Ho trovato il libro divertente e sfizioso per la sua invenzione, mai volgare e che trascina l’attenzione del lettore con una certa ‘Pruderie’ e spirito inconsueti. Da leggere
Maria Cisonna