Dramma storico ma soprattutto politico in cui i personaggi non agiscono semplicemente da uomini ma sempre da uomini politici.Quindi in questa ambiguità non si può determinare chi sia più o meno buono o cattivo.Cesare si fida di coloro che cospirano contro di lui e questo rende l’assassinio moralmente più deprecabile ma Cesare aveva tradito i valori della repubblica romana, quindi questa azione sanguinosa è motivata in nome della libertà.Giulio Cesare non è il protagonista dell’opera: la sua morte lo è; i suoi cospiratori,le loro reali motivazioni,che se in Bruto sono realmente la libertà ed il bene della repubblica romana,in Cassio ed in Casca,come negli altri cospiratori, sono l’invidia e l’ambizione;le reazioni del popolo che si lascia influenzare dalla retorica, dapprima da Bruto ed infine da Antonio. Anche Bruto viene manipolato e convinto che l’eliminazione di Cesare sia necessaria e giusta. Shakespeare evidenzia come nelle questioni politiche tutto sia lecito; inoltre evidenzia come si riesca a rendere ogni azione tollerabile ai popoli grazie all’eloquenza, arte che i politici usano magistralmente per raggiungere i loro obiettivi.Antonio è il personaggio forse più positivo perché resta leale a Cesare anche dopo la sua morte ed il suo monologo è geniale perché senza parlar male dei cospiratori, riesce a convincere il popolo che l’assassinio di Cesare non è giusto come Bruto ha voluto far loro credere. Shakespeare non delude mai.Lettura sicuramente consigliata.
Paola Caponigro