Prequel de I Pilastri della Terra, ambientato tra il X e l’XI secolo, narra le vicende e le origini di Kinsbridge. Edgar è un costruttore navale che vive con la sua famiglia a Combe, cittadina marittima. Un giorno il paese subisce un saccheggio da parte dei Vichinghi, l’intero nucleo familiare è costretto ad emigrare e a stabilirsi a Dreng’s Ferry, villaggio fatiscente privo di costruzione in pietra, solo case in legno ne contornano il paesaggio. In questo momento entra prepotentemente Edgar che da semplice artigiano, diverrà un “tuttofare”, sarà contadino, inventore e infine costruttore edile, degno del successore leggendario Tom che troveremo nella saga. L’opera segue il filo conduttore dei romanzi precedenti, le ingerenze della Chiesa e le ingiustizie sociali dei governanti. Uomini di chiesa, alti prelati, nobili e “signori”, hanno come unico obiettivo l’affermazione del potere personale. Gli unici eroi positivi che cercano di contrastare questi abusi sono Edgar che si oppone alla corruzione del potere politico e Alfred, monaco devoto che lotterà contro il potere temporale della Chiesa. Cupidigia e simonia furono padroni nel mondo ecclesiastico. I riferimenti storici accompagnano parallelamente le vicende narrate. L’Inghilterra si trova a combattere una guerra contro i gallesi e a trovare riparo verso le scorribande vichinghe, popolo conquistatore e predone ma mai “imperialista”, furono una sorta di “pirati” di quel periodo storico. In questo romanzo si evidenzia ancora una volta l’ostentato ateismo dello scrittore e le sue forti posizioni anticlericali. Storie d’amore, suspence e guerre per la conquista del potere renderanno il romanzo, completo, degno di fare parte della serie di Kinsbridge, il lettore ne resterà estasiato.
recensione di Antonio Martino
Traduttore: Annamaria Raffo
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 15 settembre 2020
Pagine: 792 p., Rilegato
  • EAN: 9788804722120