Una storia d’altri tempi ma anche distopica!. Giorgio, giovane di belle speranze, entra nell’Esercito ed inizia la vita militare. Viene destinato a Milano dove prende una stanza in attesa di entrare in caserma. Dalla finestra della sua camera vede una bella e giovane signora che ricama nel suo balcone pieno di fiori: il solo vederla gli riempie il cuore e s’innamora perdutamente! Ben presto s’incontrano e la ragazza, sempre sola, prova anche lei un sentimento d’amicizia e poi d’affetto. Giorgio scopre che Clara è sposata ed è mamma di un bambino e si rattrista moltissimo; inoltre capisce che la giovane soffre per la lontananza del marito con cui è in dissidio. La frequentazione diventa amore proprio quando Giorgio riceve la destinazione in un’altra caserma in un’altra città. È subito costretto a lasciare Clara e si dividono con l’impegno di scriversi lettere d’amore. Nella nuova destinazione Giorgio conosce persone importanti tra cui il suo colonnello che ha una sorella che sarà la fine dei suoi giorni felici! Fosca, mai nome più adeguato, è una donna ma molto brutta che ha avuto tante travestie e dispiaceri, per la qualcosa manifesta da tempo atteggiamenti strani essendo malata di nervi. In breve si attaccherà a Giorgio che per pietà le mostra cortesia ed apprezzamento permettendo che la donna faccia di lui il suo schiavo d’amore con un affetto morboso spingendolo fino a un esaurimento che quasi lo porterà alla morte. Il romanzo è breve, scritto come un racconto d’addio alla vita con lunghe riflessioni sul rapporto che intercorre tra la felicità e l’amore che spesso hanno tante facce, non sempre accettabili da vivere fino in fondo.
recensione di Maria Cisonna