Livio Janrussi; il bambino scomparso a Foggia due anni fa sta bene ed è vivo. Questo dice la voce al telefono. Ma quando la polizia va sul luogo indicato dalla voce anonima si trova davanti un corpo senza vita in mezzo a una discarica. Ha indosso una felpa con la scritta Zio Teddy. Un indizio? Così inizia la caccia a questo killer già conosciuto a Renzo Bruni e ai poliziotti dello SCO ( Servizio Centrale Operativo) ma mai catturato. La sfida però non è solo per il commissario ma anche per lo stesso killer che si diverte a giocare con Bruni dandogli indizi attraverso rebus e telefonate. Perché questo killer si sente invincibile e vede in Bruni il suo più grande nemico. Nasce così una partita a due. A complicare le cose Zio Teddy continua i suoi omicidi a minori ;fattore che non aiuta Bruni a risolvere il caso ormai di portata nazionale. Infatti il nostro commissario deve anche tenere a bada i mass media che si sono accaniti su di lui e su questo caso riaperto e non ancora risolto. Mass media e politica che però non sanno che non si tratta di mafia classica ma azioni delle quali non si capisce bene l’origine e mettono paura fra la gente. Anche alla mafia con la M maiuscola questo caso non piace;ha paura di essere scoperta. Così decide di fare anche lei il suo gioco. Un thriller pieno di mostri grandi e piccoli che portano il lettore a seguire il caso con interesse. Piernicola Silvis lo racconta in modo crudo; duro e deciso mettendo alla luce ciò che può esserci di perverso nella mente umana. Un thriller investigativo che fin dalle prime pagine si capisce essere scritto da chi è stato investigatore per professione.
Melania Leoncino