Sulle cime più alte si odono forti boati, purtroppo non sono tuoni ma il fragore delle bombe austriache che mettono in agitazione chi è rimasto nei villaggi giù a valle. Donne. Restano solo loro ed è a queste donne che si rivolge il comando italiano per chiedere aiuto: alla loro conoscenza ed ai segreti che queste persone del luogo sanno, per risalire queste vette, alle loro gambe, ma soprattutto alla loro schiena. Questa guerra gli ha tolto tutto, la loro quotidianità, gesti semplici come quella di leggere un libro, il prendersi cura del genitore malato, il futuro, lasciandogli solo la paura per una vita che non si sa che piega prenderà. Ma lì, hanno bisogno di lei, di tutte loro ed per questo che queste donne meravigliose rispondono alla chiamata. Alcune sono bambine, altre anziane, ma insieme ogni mattina corrono ai magazzini a valle. Riempiono le loro gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali e munizioni. Risalgono per ore quegli antichi sentieri con la neve che gli arriva alle ginocchia per raggiungere il fronte, il nemico con i suoi cecchini (che loro chiamano “diavoli bianchi”) li tiene sotto tiro, ma loro non si arrendono. Si arrampicano con i loro scarpetz ai piedi cantando e pregando. Si aggrappano agli speroni con tutte le loro forze, proprio come fanno le stelle alpine, i “fiori di roccia”. I soldati gli hanno dato un nome, come se fossero un vero corpo militare . “LE PORTATRICI” e così che li chiamano. Con impresse negli occhi e nella mente le immagini brutali che solo una guerra può lasciare, ridiscendono dall’inferno del fronte, con le gerle svuotate ma con le mani strette alle barelle con i feriti da curare o con i morti da seppellire. Questo è un romanzo che ci racconta una parte di storia sconosciuta e che mette in risalto la forza e la resilienza di queste particolari donne “le Portatrici” . Un libro crudo e toccante, come d’altronde lo sono tutti quelli che trattano questi argomenti. Anche se alcuni tratti sono romanzati, nulla tolgono alla realtà che queste signore, ragazze hanno vissuto durante la prima guerra mondiale. Io personalmente ringrazio la scrittrice Ilaria Tuti che me le ha fatte conoscere ed apprezzare, ma soprattutto il mio ringraziamento speciale va alle “Portatrici” persone coraggiose che hanno contribuito a rendere migliore il nostro paese. Buona lettura!

 

recensione di Giusy Aloe

 

Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 8 giugno 2020
Pagine: 320 p., Rilegato
  • EAN: 9788830455344