La scuola ionica, che fiorì nelle colonie greche dell’Asia Minore, si pone come primordio del pensiero filosofico occidentale. Il pensiero di questi filosofi è orientato verso la ricerca del principio materiale (ἀρχή) di tutte le cose. L’ἀρχή è per essi, infatti, il principio che presiede alla genesi ed alla realtà di tutto ciò che è. La loro attività speculativa è basata sulla osservazione degli eventi naturali, sulla osservazione della natura nel suo vario manifestarsi. Proprio la peculiarità di tale attività speculativa indusse Aristotele ad individuare come fisiologi, ossia come filosofi della natura, questi pensatori.
Tra questi pensatori, particolare rilievo assumono le figure di Talete, Anassimandro ed Anassimene ai cui nomi è associata la cosiddetta scuola di Mileto, ritenuta elemento fondante del pensiero filosofico occidentale. Secondo la tradizione, tuttavia, Talete, Anassimandro e Anassimene, non sarebbero stati legati tra loro da rapporti di discepolato, bensì da un comune atteggiamento nella ricerca.
Continuatori della tradizione della scuola ionica in età più tarda furono ritenuti, tra gli altri, Ideo d’Imera, Ippone e Diogene di Apollonia.
Talete di Mileto, vissuto tra il 624 ed il 546 a.C., è considerato il fondatore della scuola ionica. Contemporaneo di Solone e di Creso, Talete, considerato il primo dei sette Sapienti, oltre che filosofo, fu abile uomo politico, astronomo, matematico e fisico. Molto incerte e assolutamente non attendibili le poche informazioni sulla sua vita di cui disponiamo.
Le sue qualità di uomo politico furono illustrate da Erodoto a proposito del suo impegno per spingere i Greci della regione ionica ad unirsi in uno stato federativo avente come capitale Teo. In campo astronomico Talete è noto per avere intuito l’eclissi solare del 28 maggio del 585 a.C., molto probabilmente. Come fisico è ricordato per aver intuito e scoperto le proprietà del magnete. Come matematico intuì e dimostrò vari teoremi di geometria.
Platone ed Aristotele, attraverso alcuni aneddoti esaltarono le sue qualità di pensatore, perennemente dedito all’attività speculativa, ma anche di uomo pratico, molto attento ai suoi interessi.
Secondo Aristotele *(Metafisica),*Talete deve essere considerato come l’iniziatore della ricerca dell’ἀρχή, del «principio», da cui tutte le cose si sarebbero generate. Tale principio, inteso in senso empirico, secondo Talete sarebbe costituito dall’acqua, dalla quale tutte le altre cose avrebbero poi tratto origine.
Non risultano pervenuti suoi scritti filosofici. Dobbiamo, infatti, ad Aristotele la conoscenza della sua speculazione filosofica.
In campo astronomico furono attribuite a Talete alcune opere tra le quali un manuale di conoscenze astronomiche ad uso dei navigatori e altri scritti sul solstizio e sull’equinozio. Ma anche di queste opere non è pervenuto alcun frammento.
Domenico Intini