Primo romanzo scritto nel 1926 dal romanziere americano, racconta le vicissitudini e le goliardie di un gruppo di giovani amici statunitensi e britannici residenti a Parigi. Il protagonista principale e la voce narrante è Jake, giornalista americano che insieme ai suoi amici di avventura e bagordi, tra feste improvvisate e sbronze, tra un locale ed un altro nella cornice della Ville Lumière, “vestiranno” egregiamente i panni dei ” vitelloni” felliniani. A turbare l’equilibrio del gruppo è la giovane ragazza affascinante Brett, con la sua sfrontatezza e libertinismo, minerá l’armonia della compagnia. La comitiva organizzerà una vacanza estiva a Pamplona, il 6 luglio nella festa patronale di Pamplona, tra corride ed eventi serali. In quest’opera del giovane scrittore americano, in parte autobiografico, “The Papa”, soprannome dato dopo decenni dai pescatori cubani, racconta vita vissuta della gioventù. Il cuore dell’opera è il divertimento, la sbronza di gruppo in un momento storico ( ci troviamo nell’immediato della Prima grande guerra) dove dopo la Morte, il primo istinto e desiderio giovanile è tornare alla Vita. La voglia di essere felici, bevendo la vita a grandi sorsi, liberi, senza remore né pudori, godendosi unicamente giornate oziose, a ridere per qualsiasi cosa e a litigare per una donna che tutti desiderano. Hemingway in Fiesta sembra raccontarci il “nulla” ma bisogna contestualizzare l’opera nel tempo e nel desiderio di riscatto giovanile, frementi ad uscire dal tunnel delle nefandezze della guerra. The Papa ci racconterà pure il “niente”, ma anche nel niente Hemingway con le sue ricercate parole, nel suo linguaggio ammaliante, non può che far innamorare il lettore.
recensione di Antonio Martino
Traduttore: Ettore Capriolo
Editore: Mondadori
Collana: Oscar moderni
Edizione: 2
Anno edizione: 2016
Formato: Tascabile
In commercio dal: 24 maggio 2016
Pagine: XIV-227 p., Brossura
  • EAN: 9788804668114