A Shadhbagh piccolo villaggio immaginario afgano, Abdullah e Pari fratello e sorella, vivono la loro infanzia nella povertà ma uniti da un forte legame d’amore. Un giorno la loro unione verrà interrotta: Sabur loro padre, per salvare i propri cari dalla miseria, prende la decisione più drastica e difficile, vendere Pari ad una famiglia abbiente di Kabul. Da questo momento si svilupperà e si entrerà nel cuore del romanzo, tutti i personaggi legati a questa vicenda drammatica, anche se secondari risulteranno essere tutti protagonisti attivi dell’opera. L’autore ne descrive le loro vite difficili ed in ognuna il lettore empaticamente proverà sentimenti di vicinanza e commozione. Kabul sarà il “sole” del romanzo e Parigi, Tinos e San Francisco i suoi pianeti. Hosseini narrando le vicissitudini degli interpreti sparsi nel mondo, esalterà un tema a lui molto caro: l’attaccamento alle proprie radici e tradizioni, nonostante la lontananza. L’amore della propria terra nonostante la devastazione delle guerre, della povertà, dai ribaltamenti politici sociali è un sentimento forte ed è più sentito in quelle terre dove la sofferenza è più opprimente. Il destino degli uomini di nascere nella parte “giusta” è un dono che ci viene dato quando nasciamo, dovremmo avere la consapevolezza e la responsabilità di regalarne un pezzetto. E l’eco rispose racconta diverse vite cariche di fascino ed emotività e come un puzzle il lettore avrà il dolce compito di completarlo. L’amore è il tema che unisce e accomuna tutti questi racconti. L’umanità può essere imperversata da guerre, violenze, miseria e soprusi, l’unica arma che possiamo usare è l’amore e questo romanzo risulta essere una fulgida testimonianza.
recensione di Antonio Martino