Come tutte le storie nate dalla penna di Khaled Hosseini, anche “E l’eco rispose” è ambientato in Afghanistan per gran parte delle oltre 400 pagine. I due protagonisti della storia sono due fratellini afghani, Abdullah e Pari. Le condizioni economiche della famiglia sono molto precarie, pertanto la piccola Pari viene venduta a una coppia benestante e mal assortita nella cui casa lavora lo zio dei bimbi, Nabi. E da quel momento seguiremo, a capitoli alterni, le vicende dei due protagonisti in giro per il mondo. Nabi non è affatto un personaggio di contorno, come sembrava all’inizio. Addentrandosi nella storia, si scopre essere fondamentale, è lui che conosce tutti i segreti familiari e che permetterà il ricongiungimento dei due fratelli ormai adulti e malati. Peccato che per Abdullah questo incontro sognato per anni, non possa essere vissuto appieno. Hosseini sa descriverci il proprio paese con usi, costumi e problematiche, come nessuno sa fare. Ti fa affezionare ai personaggi e “legarti” ad essi come se li conoscessi da sempre. Quindi sì, questo è proprio un bel libro, ma non è allo stesso livello di “Mille splendidi soli”. E’ decisamente molto meno incisivo per ciò che riguarda sia la storia, che i personaggi.
Anto Spanò