Per me i libri di Simonetta Tassinari sono fonte di arricchimento culturale ogni qual volta leggo un suo libro imparo sempre qualcosa di nuovo. Con una scrittura romantica che incanta, la scrittrice ci consegna un libro che non è soltanto un racconto ma un concentrato di testimonianze storiche. Questo romanzo si snoda su due piani temporali ma che, a un certo punto della storia, convergeranno in un un unico periodo. Il primo parte dalla settimana rossa, proseguendo via via nella storia. Nel secondo periodo ci addentriamo nella storia romana, quando Caligola volle fortemente costruire le gigantesche navi che solcavano il lago di Nemi, poi fatte affondare successivamente dal Senato. Inizialmente sembra che non ci sia nessun collegamento tra le due storie ma poi andando avanti con la lettura si capisce perfettamente il nesso. La protagonista della storia è Fortuna Cavina, figlia e moglie di anarchici, rimasta vedova quando era in attesa del suo primo bambino. Grazie al parroco del paese, che la prende sotto la sua tutela riesce a risollevarsi. L’arrivo in paese di Giuseppe le cambierà la vita: dalla Romagna si trasferirà a Nemi e qui si capirà il legame che c’è con le navi di Caligola. Sul finale assisteremo anche alla seconda guerra mondiale che cambierà definitivamente le sorti di tutti i protagonisti del romanzo. Un racconto che porta alla luce un episodio della storia dimenticato, che ho trovato alquanto emozionante. Conoscere la storia delle navi di Caligola è stato davvero interessante da portarmi a far ricerca per poter vedere con i miei occhi le immagini di questi due grattacieli galleggianti, sepolti per tanti anni nel Nemi e poi fatte riemergere. Buona lettura!
Giusy Aloe