E’ questo un breve romanzo dalla struttura particolare. La voce narrante, di cui non conosciamo il nome, ma che sappiamo essere la pronipote di Tita, si serve di 12 ricette messicane per narrarci una contrastata storia d’amore. La storia d’amore in questione è appunto quella di Tita e Pedro. Tita era l’ultima figlia dell’austera ed inflessibile Mamma Elena de la Garza e, a causa di una tradizione familiare molto antica, le era preclusa la possibilità del matrimonio perchè era destinata ad accudire la madre fino alla sua ultima ora. Ma l’amore è cieco e non conosce le tradizioni familiari, quindi si insinua tra i due giovani e sopravviverà per sempre. Per poter rimanere accanto a Tita, Pedro sposa la sorella maggiore; ma si tratta di un matrimonio infelice. Per quanto gli innamorati cerchino di stare lontani, l’attrazione è notevole, tanto da dover giungere ad una sorta di patto a tre… Un libro molto particolare, che racchiude in sé gli elementi della saga familiare ed appassiona il lettore, che non può che schierarsi con la protagonista. Il tutto è “condito” con elementi del realismo magico, che vivacizzano i personaggi e la storia. Devo ammettere che mi ha gradevolmente colpita.
recensito da Anto Spanò