Di Paolo Giordano avevo già letto “la solitudine dei numeri primi” che ne avevo molto gradito la lettura, anche in questo romanzo ho sentito un’ aria cupa, la tristezza in ogni frase. L’ho divorato ma  ho sentito l’angoscia dei personaggi, di Teresa in particolar modo. La storia inizia nei primi anni ’90, alcuni ragazzi vanno di nascosto a fare un bagno in piscina nella casa estiva della nonna di Teresa, lei ha quasi un colpo di fulmine per Bern, ragazzo particolare, cupo e malinconico, la loro storia sarà complicata nel tempo, vivranno un’amore bizzarro ma sincero. I personaggi che girano intorno a questa storia particolare, il  finale sofferto e quasi assurdo mi hanno incollata fino alla fine. Giordano ha trattato temi attuali e importanti, ma nei sentimenti non è stato molto generoso, la scrittura è scorrevole e si fa leggere con piacere. Lo consiglio.