“Dio di illusioni” è il romanzo d’esordio di Donna Tartt, pubblicato in Italia nel 1992 da Rizzoli. La storia è un lungo flashback, raccontato da Richard Papen, ed apre la strada al genere dark academia, dato che questo libro è considerato il capostipite del genere. Richard viene ammesso all’ Hampden College nel Vermont, dove entra a far parte della classe di greco antico, corso tenuto dal professor Julian Morrow. Nella classe sono ammessi solo cinque studenti tra I quali nasce un rapporto che va al di fuori della scuola: partecipano a feste, organizzano gite fuori porta, consumano droga, alcool e giochi d’amore. Tutto procede al meglio, fino a quando viene commesso un omicidio nella scuola, omicidio, omicidio che avrà a che fare con la classe di greco. È un romanzo abbastanza lungo, con molte parti descrittive che però hanno la capacità di fare addentrare il lettore nella storia, vivendo le loro emozioni e i loro dubbi. Anche i personaggi sono ben caratterizzati, nonostante a volte non vengano descritti i loro aspetti positivi, anzi credo che sia una caratteristica dell’autrice quella di fare risaltare quelli negativi. Sono presenti, però, molti personaggi che non hanno una grande rilevanza nella storia, che sembrano siano stati inseriti solamente per allungare il romanzo, cosa che poteva anche essere evitata, dato che ci sono 100 pagine che quasi potrebbero essere tolte e non ci sarebbero grandi cambiamenti nella storia. Una critica si può fare al fatto che in alcuni pezzi viene meno la storia “thriller” che sta alla base del romanzo, per far prendere l’avvento a momenti dedicati alle vicende tra i ragazzi. Nonostante ciò, è un libro bellissimo da leggere almeno una volta e non nego di fare un’altra rilettura per potermi concentrare su altri elementi che non sono stati notati durante la prima lettura.
recensione di Lorenzo Peluffo
- EAN: 9788817106825