Questo romanzo è un romanzo di formazione, un romanzo storico e una saga familiare; è la storia di Ricciotti Chiusoli, ma è anche la storia dell’Italia che va dal 1917 al 1945, data di liberazione dalla dittatura fascista. Quando inizia la narrazione, Ricciotti è un bambino di una decina d’anni spensierato, che ama giocare e colpire il fratello più piccolo a tradimento, un vezzo che manterrà anche da adulto. La tranquillità della famiglia Chiusoli è spezzata dall’arrivo di un calesse al mulino di famiglia, che sorge nei pressi di Bologna. L’ufficiale che si trova sul calesse è venuto ad annunciare la caduta del capofamiglia in guerra; per Ricciotti finisce in quel momento l’infanzia. Il bambino si rende conto di dover assumere il ruolo di capofamiglia e che per sempre avrà il compito di proteggere il fratello minore, verso cui improvvisamente prova dei sentimenti nuovi di tenerezza e responsabilità. Ricciotti, come orfano di guerra, ha diritto ad un posto in un prestigioso collegio di Bologna, in cui rimane per diversi anni, facendosi notare per il suo carattere indomito e la sua brillantezza. Lasciata la scuola, inizia un lavoro di copista presto la casa del fascio. In questo contesto, rimane sotto l’ala protettiva di Leandro Arpinati, fascista convinto, ma punto di riferimento importante per il nostro protagonista. Ricciotti intanto cresce e trova ben presto la sua strada in un’epoca in cui il fascismo sta prendendo vigore grazie alle azioni violente degli squadristi. Ancora ragazzino ingenuo e affascinato dalla figura di Arpinati, si mette in mostra e chiede di partecipare alle incursioni notturne a suon di manganelli, ma per fortuna, si rende conto che la sua indole è diversa e la violenza non fa per lui. Passano gli anni, Ricciotti cambia diversi lavori e sposa Pina, dalla quale ha due figlie. Scoppia la guerra, l’Italia si allea con la Germania, si diffondono le leggi razziali e i bolognesi non tollerano il regime. I partigiani si organizzano e Ricciotti dà sempre una mano a chi ha bisogno di generi alimentari, di essere nascosto o di essere condotto da medici compiacenti. Finalmente gli alleati sono alle porte, è il 1945 e Bologna è libera e in festa. Ho amato molto questo libro, così come ho amato molto il suo protagonista, del quale seguiamo la crescita, non solo fisica, ma anche morale. Ricciotti diventa un uomo leale, disposto a rischiare la vita per i più deboli, pronto a reagire ai cambiamenti e ad adeguarsi ad essi con intelligenza e spirito d’iniziativa. Da bambino discolo, si trasforma in uomo responsabile, mantenendo sempre i principi morali e una sottile ironia, che userà anche per prendersi qualche rivincita. Anche tutti gli altri sono personaggi ben caratterizzati e difficili da dimenticare: Candido, Uliano, Pina, Gaetana, la signorina Teresa, don Paolo e lo stesso Arpinati, forse il personaggio più complesso di tutto il romanzo. In sintesi, è un romanzo che consiglio caldamente. Per quanto mi riguarda, è stata una delle letture più belle degli ultimi tempi!
Anto Spanò