DEMIAN di Hermann Hesse
Spiazzante e commovente!
Hermann Hesse ha scritto un’opera fortemente autobiografica, pur celandosi dietro lo pseudonimo
Emil Sinclair, ispirato a Eduard von Sinclair, amico e benefattore di Hölderlin. Hermann, dal nonno
paterno e dal padre, ha tratto interesse per il pensiero orientale e la cultura cosmopolita ed
umanistica. Il rigore moralistico dell’educazione protestante impartitegli dalla famiglia si
scontrarono con la sua sensibilità e le sue doti artistiche, tanto che tentò il suicidio e venne rinchiuso
in un sanatorio. Tutti questi temi attraversano la trama.
La prima parte di questo romanzo coincide con quanto emerge nella quarta di copertina: il
protagonista, il giovane Emil Sinclair, viene aiutato da Max Demian, un compagno di scuola molto
carismatico ad uscire da una brutta situazione di bullismo.
Ma la storia, poi, prende una piega incredibile ed inattesa.
Diventa un libro adatto a chi ha smarrito la retta via o non l’ha mai trovata veramente. La ricerca
affannosa, condotta secondo i principi psicanalitici freudiani, percorre diversi tortuosi pensieri ed
esperienze, ma tende a rimanere distante da ciò che è scialbo, prodotto in serie e vuoto. La si trova
lontano dal gregge.
È anche un libro che approfondisce il tema dell’amicizia autentica, vissuta nel profondo e senza
mezze misure; il vissuto del protagonista è in grado di indurre il lettore alla ricerca di sé
e all’esame delle contraddizioni umane. È vero che Emil è un adolescente di oltre un secolo fa, alla
ricerca di un equilibrio, profondamente influenzato dall’ingerenza della moralità cristiana, ma chi
non è combattuto tra due poli? Chi non si è mai chiesto cosa sia giusto e cosa sia sbagliato o se
esista o meno il vero Dio? Chi non si è mai sentito trascinato verso il proibito o l’illecito,
contestando a se stesso il senso di colpa generato, e ha voluto trascendere verso il bene e il giusto?
Scritto nel 1917, ma pubblicato nel 1952, la trama ha come sfondo il tema della guerra, un
argomento che ha generato flebili aspettative iniziali, ma poi ha scatenato pesanti timori ed enormi
angosce.
L’epilogo è commovente e, in parte, dimostra un lieto fine.
È davvero un libro straordinario!

Irene Giacomelli