Grande classico, indubbiamente grande scrittore ma io e Fedor non facciamo pane. Dopo “Le notti bianche ho provato a dare una seconda chance all’autore russo, ma anche stavolta non mi ha convinto nè coinvolto. Lettura impegnativa e untensa, assistiamo alla premeditazione e all’attuazione di un omicidio che Raskolnikov fino allultimo minuto non è completamente sicuro di fare. Dostoevskij analizza approfonditamente la mente dell’assassino, con i suoi sbalzi di umore, dovuti a un carattere egocentrico e narcisista, con i suoi incontri casuali e rapidi. L’ho trovato pesante, prolisso e ripetitivo, nè sono riuscita a entrare in sintonia con il protagonista. Resta comunque un libro da leggere una volta nella vita, nonostante per me sia una bocciatura.
Luana Indelicato