Gabriele D’Annunzio, drammaturgo, poeta, sopraffino scrittore è ben noto nel mondo della letteratura. Sono altresì note le sue, talvolta rocambolesche, imprese aviatorie, come e’ indubbiamente nota la sua vita avventurosa che sovente lo vide al centro delle cronache mondane. Meno noto è invece il profilo politico del Vate, meno note sono le vicissitudini e le sue imprese legate a tale profilo. Antonio Spinosa, con la puntualità documentale dello storico, ci descrive l’avventura di Fiume. Al termine della pur vittoriosa prima guerra mondiale, la conferenza di pace di Parigi non aveva suggellato l’annessione di Fiume all’Italia. Così D’Annunzio, mettendosi a capo dei movimenti che protestavano contro la “Vittoria mutilata”, si lancio’ in un’avventura che sarebbe durata ben 492 giorni. Un’avventura che rischiò di trasformarsi in una guerra fratricida, che produsse vittime, ma anche tanta violenza morale e materiale nella vita sociale che ben presto avrebbe avuto purtroppo seguito con l’ascesa del fascismo. D’Annunzio viene descritto da Spinosa come una sorta di principe rinascimentale, un eroe dal fascino magnetico capace di attirare non solo i suoi legionari, ma anche le folle. Ma emergono, nel “poeta armato ” anche profili di debolezza e di sconforto che, a mio giudizio, denotano in lui una idea molto approssimativa della disciplina militare e della lealtà di un militare nei confronti delle Istituzioni. Un libro molto interessante che ci offre un profilo forse non del tutto conosciuto della complessa figura di Gabriele D’Annunzio.
recensione di Domenico intini
- EAN: 9788804625872