Un incredibile perfezionista
Il perfezionismo di Gustav Klimt era leggendario: lavorò per tre anni al ritratto di Elisabeth Bachofen-Echt, figlia di una sua importante mecenate. Elisabeth era costretta a posare per ore. Klimt prendeva degli schizzi della ragazza in diverse pose, senza essere mai soddisfatto. Elisabeth dal canto suo criticava sia le posizioni sia gli abiti scelti. Si arrivò ben presto allo scontro e, all’apice di una discussione, Klimt sbottò: “dipingo una ragazza come mi pare e piace e basta!” Dopo tre anni, Elisabeth Bachofen-Echt perse la pazienza, si recò allo studio di Klimt, prese il quadro dal cavalletto e se lo portò a casa. In seguito, quando Klimt lo vide esposto nel salotto della famiglia, avrebbe dichiarato, di cattivo umore: “Non le assomiglia per nulla.” La committente non si fece scoraggiare da questa affermazione e commissionò a Klimt il ritratto di sua madre, Charlotte Pulitzer.