Il romanzo è l’esperienza vissuta dall’autore in terra di Lucania, da confinato nel 1936. Bellissime e precisissime le descrizioni dei paesaggi e dei personaggi, sia dei singoli individui che della collettività (i contadini o le donne, per esempio). Dolorosa, invece, la descrizione della miseria e della povertà vissuta dagli abitanti di queste terre, soprattutto dai contadini, tanto amati dall’autore. La malaria, l’impossibilità di accedere a cure mediche di base, l’assenza degli uomini partiti in guerra, il sopruso dei “notabili”, tutto rema contro la povera gente, che cerca di sopravvivere come può e crede poco nel futuro.
Simona Fedele