Il titolo del romanzo si riferisce ad un paesino abitato soprattutto da signore di una certa età, vedove e signorine, tutte senza figli. Nato come sequenza di articoli sul giornale, edito da Charles Dickens, fu poi tramutato in romanzo visto il successo ottenuto e le lodi del famoso scrittore. Vi si narrano episodi della vita di varie “ladies” del posto le quali parlano del loro passato e del presente ma nessuna fa sogni o propositi. La voce narrante è Mary Smith che in realtà era la stessa scrittrice, molto legata alle sue origini, alle sue amicizie e ai suoi punti di vista. Il gossip era la loro abitudine svolto davanti ad una tazza di tè, con un lavoro di filo in mano o una partita di whist. Le signore non sono cattive nelle loro intenzioni di critica e non creano attriti fra di loro esponendo i loro commenti, anzi in alcuni momenti sono persino solidali. Questa piccola società conduce una vita né prosperosa né eccitante, lontana dalla città ma secondo dei piccoli ruoli e pregiudizi senza la presenza di uomini. Mary Smith/ Gaskell riesce ad introdurre il personaggio volta per volta come un tassello di mosaico e siamo messi in contatto con le varie figure con facile mestiere di penna, ascoltandoli come se fossimo nel salotto con loro. L’autrice ha creato storie delineate da una sottile ironia e umorismo, che si leggono con piacere movendo tra passato e presente ma non futuro, perché non sono più nelle condizioni o età ma con serena accettazione. Alcune pagine si distinguono per una certa prolissicità nelle descrizioni del paesaggio, dell’ambiente o la fisicità del personaggio; tuttavia è rilassante condividere il salotto con le signore ascoltando le varie storie o considerazioni mentre parlano. Molto molto carino!
Maria Vozza