Un piccolo gioiellino che la scrittrice Maria Antonietta Magrini ha voluto dedicare a sua zia Erina, voce narrante di questa piccola opera. Racconta il padule di Fucecchio degli anni ’40 fino al dopo guerra, con molti aneddoti  di storie vissute, di vita quotidiana, compreso purtroppo l’eccidio del 23 agosto del ’44. La famiglia dei Magrini erano mezzadri al servizio dei  marchesi Gerini, come loro molti erano mezzadri e lavoravano nei campi e non solo. E’ stata una piacevole lettura da cui ho imparato molto, non conoscevo le origini così importanti del Padule, neanche che un tempo era molto vissuto, con campi seminati, pesca e che molti vivevano grazie ad esso. Si denota molto studio e ricerca dietro a molto lavoro, tutto spiegato con molta cura con documenti a farne da testimoni. Non manca di strapparci un sorriso per la simpatia della voce narrante, con i suoi ricordi che sono stati trascritti per non dimenticare… lettura consigliata!!!

Angelica