Ci vediamo a casa, subito dopo la guerra di Tami Shem-Tov Letters from nowhere è il titolo originale e narra la storia di Jacquline che deve cambiarsi il nome in Lieneke in quanto è un’ebrea, un’ebrea che deve stare nascosta in casa di un farmacista che dichiara di essere suo zio. E’ la storia della famiglia di Lieneke, della sorella e della morte della madre, ma soprattutto delle lettere che il padre le spedisce regolarmente. La vita della ragazza è scandita da queste belle e tenere lettere del padre che racconta la vita ad Utrech dopo la sua partenza, città che lei ha dovuto lasciare. Lettere che Lieneke non può tenere, ma consegnarle allo zio/farmacista che le brucia. Allora la ragazza le impara a memoria e la sera prima di andare a dormire le cita e chiude con la frase: ci vediamo a casa, subito dopo la guerra che è la promessa di suo padre. Il libro è tenero e piacevole alla lettura soprattutto mi sono piaciute le lettere in stretto formato nel mezzo del libro, lettere scritte in Dutch (con la traduzione ovvio) e soprattutto sono lettere disegnate e colorate. Lettere che mettono allegria anche al solo vederle. Il padre infatti scrive alla figlia non solo con le parole, ma anche con i colori. E’ la storia della guerra e anche della sua fine, è una storia triste, che fa sentire la paura delle persone nelle pagine, ma è anche una storia che fa riflettere e sorridere.
Raffaella Adinolfi