“Io vorrei non vorrei ma se vuoi”
Il titolo della famosa canzone di Lucio Battisti per me sintetizza gran parte di questo romanzo.
La non storia/storia/quasi storia tra il diciassettenne Elio e il ventiquattrenne Oliver viene rievocata tramite i ricordi di una indimenticabile estate degli anni Ottanta.
È Elio che racconta i pensieri che invadono la sua mente e i desideri che dominano il suo corpo nei confronti di Oliver. Impazienza e timori, incertezze e spavalderia in un continuo tira e molla di speranze e sguardi.
Tutto questo però Aciman lo esprime con un linguaggio eccessivamente maturo ( troppo) e mostra un Elio esageratamente colto: immagine che stride con l’adolescente che dovrebbe incarnare.
Anche l’ambientazione temporale paga lo scotto di questa cifra stilistica che evoca atmosfere anni Trenta alla Francis Scott Fitzgerald.
A 40 pagine dalla fine la narrazione passa dai ricordi all’attualità con Elio e Oliver che si rincontrano anni dopo quella torrida estate.
Il racconto qui diventa molto più coinvolgente facendomi risuonare in testa il titolo di un’altra canzone:”Nostalgia canaglia”.
Sicuramente la parte conclusiva, struggente e malinconica, risolleva il mio giudizio finale ma non mi libera da alcune perplessità.
Mariposa Lucia