Dimmi, anima bella e sola,
perché piangi e niente ti consola?
Forse una nuvola sottile,
fuggitiva, ti dà noia?
Forse la vita, la lunga corsa
senza pietà e dolcezza
verso la nota meta
ti ruba sorpresa e gioia?
Dimmi, perché del cielo desideri
la pioggia e alla notte dei tuoi occhi
strappi l’incantevole velo?
In quali placidi tormenti ti smarrisci,
ti ritrovi, vivi, sogni… e non lo senti?
Non è amore l’arma bianca
che scava e strappa il cuore
non è amore la mano che vuole averti
e non può toccarti.
Dimmi allora, anima bella e sola,
chi amarti mai potrà,
chi paura non avrà
della tua tristezza infinita,
chi come piuma,
al tuo sguardo immobile cadrà?
Ingrata fu la domanda
che cambiò la tua risposta
tutto ciò che sei
è il prezzo che ora ti costa.
Sei bella, anima mia,
nella tua barca solitaria
con abilità sapevi navigare,
prima di affogare nei sogni
– che ingenua, lo ignorai! –
di quel sollievo vano, che nessuno
ha visto mai.
Mirela Stillitano
da “L’amore immaginato, cantato alla luna” Leonida Edizioni