L’albo di cui vi parlo oggi, ha un protagonista singolare: un ibrido, metà elefante e metà topo. Barnabus, questo è il nome dello strano animaletto, è l’ultima creazione: “The Fan brothers”, ( scrittori ed illustratori canadesi ) tradotto in italiano a cura del laboratorio di inglese della Fondazione Unicampus San Pellegrino. Il nostro piccolo protagonista abita in un laboratorio sotterraneo, è racchiuso in una campana di vetro, proprio perché considerato imperfetto, uno scarto, da coloro che lui vede come giganti verdi: gli esseri umani. Al di sopra del laboratorio c’è un negozio che vende solo ed esclusivamente animali perfetti e Barnabus sa benissimo che non sarà mai esposto assieme a loro. Il topo-elefante non ha mai visto la luce del sole, è sempre rimasto chiuso al buio del laboratorio assieme ad altri progetti non andati a buon fine, considerati inutili. Eppure Barnabus si ama così com’è, nella sua bellissima imperfezione. Quando i giganti verdi tentano di riciclarlo per renderlo perfetto, Barbanus dimostra un coraggio incredibile, decide di fuggire e ci riesce, perché: “niente è impossibile se ci credi veramente.” Una storia tenera accompagnata da illustrazioni meravigliose, ricche di dettagli, che ci ricorda quanto sia importante accettarsi per quello che siamo, con tutte le nostre sfaccettature, che ci rendano unici. L’albo trasmette un messaggio potente: la perfezione è una mera utopia, non esiste, né possono esserci canoni per definirla. Quello che colpisce di Barnabus è la sua caparbietà, la sua ostinazione nel portare avanti il suo sogno, nostante tutto e tutti. Età di lettura: da 4 anni.
Ilaria Cecchi