Azzorre è una storia vera, sofferta e un po’ taciuta. Questo libro vuole ricordarla, in maniera differente, attraverso le parole di una figlia che cerca la sua verità. Il Boeing 707 della Independent Air, una sconosciuta compagnia aerea americana, decollato dall’aereoporto di Orio al Serio, Bergamo, con a bordo 144 passeggeri, compreso l’equipaggio, e diretto a Santo Domingo non è mai atterrato. Quell’8 febbraio del 1989 tante persone erano partite sognando di trascorrere qualche giorno di vacanza in un angolo di paradiso, sotto il sole dei Caraibi. Doveva essere uno scalo tecnico, quello a Santa Maria nelle Azzorre, arcipelago al largo del Portogallo, per poi proseguire per Santo Domingo, ed invece il Boeing 707 si schianta sul Pico Alto, una montagna dell’isola. Un errore del pilota, un equivoco con la torre di controllo, le cattive condizioni climatiche? Non si hanno risposte. Si sa solo che nessuno si è salvato. Papà Giuliano amava l’estate e d’inverno era solito fare un viaggio in paesi caldi. Cecilia era contenta perchè ogni volta che il suo papà tornava da un viaggio le portava un regalo. Quella volta Giuliano non era convinto di voler partire per Punta Cana e a Cecilia, che aveva sei anni, un pò le dispiaceva perchè non avrebbe ricevuto nessun dono se papà non fosse partito. Si era sempre sentita in colpa per questo. I telegiornali della sera di quell’8 febbraio del 1989 sono stati come una sorta di condanna a morte. Sono passati venticinque anni dal disastro aereo e Cecilia Giampaoli, ora che di anni ne ha trentuno, parte per l’isola delle Azzorre. “ Non cerco spiegazioni, vorrei solo alleggerire i miei sentimenti” Cecilia parte con l’intento di scoprire quei luoghi e saperne di più, nell’agosto del 2014 Prima di arrivare a S. Maria, sosta a Lisbona dove l’incontro casuale con un sacerdote, Duarte, forse il fato chissà, le darà speranza : “ Le persone che muoiono non scompaiono, si manifestano in noi, nei nostri cambi di umore e in questo modo ci segnano nel corso della vita”. Le persone di S. Maria, ormai amiche, condurranno Cecilia alla scoperta delle bellezze dell’isola. L’azzurro del cielo, le casine bianche, un mare meraviglioso. Un’isola ancora intatta. “ Una tempesta azzurra, fra il gesso delle nuvole e delle case” Il viaggio della resa dei conti, la necessità di voler fare una buona volta pace con quel luogo che le rimanda una verità ancora offuscata. Quella verità che cerca in tutte le storie raccolte su quell’isola. Incontra persone, nascono amicizie. Cecilia vivrà pienamente quel luogo incantato, con dolore, con rancore, con rabbia, ma godrà anche di momenti di calma, di gioia e di speranza. Cecilia arriva in quest’isola per sentire ancora il suo papà vicino, per continuare ad aggiungere qualcosa alla lista dei ricordi che la legano a lui. Quante storie ascolterà ed ognuna con un finale diverso, tanto da chiedersi: “Ma quante storie in questa storia?” Questo libro non vuole essere un’inchiesta, né trovare colpevoli. I giorni trascorsi da Cecilia con persone, fino ad allora sconosciute, che l’hanno accolta, capita, consolata e coccolata, l’hanno resa una persona sicuramente più forte. Forse ora è pronta per accettare pienamente il suo lutto. “Il passato è passato ma il presente, prima di scivolare indietro anche lui, determina ogni futuro possibile” Cecilia Maria Giampaoli, Urbino 1982. Vive e lavora a Pesaro. Si occupa di arti visive e usa la scrittura come un mezzo di ripresa. Nel 2015 un suo racconto, Pelle di Merluzzo, riceve il Premio Eccellenza Treccani Web. Azzorre è il suo primo romanzo.
recensione di Gianna Ferro
Titolo: AZZORRE
Autore: Cecilia M.Giampaoli
Edizione: NEO.
Prezzo 13,30 €