Di Aristofane ci sono giunte commedie intere. Ciò ha consentito di conoscere la commedia attica antica. Poco o nulla si sa della sua vita. Probabilmente nacque ad Atene verso il 445 a. C. In giovane età scrisse la sua prima commedia, i Banchettanti, rappresentata sotto altro nome proprio in ragione della sua giovane età. Successivamente fece rappresentare I Babilonesi, una commedia che gli procurò non pochi problemi. Seguirono altre opere quali Gli ACARNESI, I CAVALIERI, LE NUVOLE, I CALABRONI, LA PACE, GLI UCCELLI, LISISTRATA, LE TESMOFORIAZUSE, LE RANE; LE DONNE A PARLAMENTO, PLUTO. Oggi parliamo brevemente degli UCCELLI, commedia considerata il capolavoro di Aristofane. Emerge dai dialoghi il desiderio di una vita diversa da quella umana, una vita spensierata come quella che accompagna il lieto volo degli uccelli. Nella commedia due ateniesi stanchi ed annoiati dalle beghe della loro città, pensano di andare a vivere tra gli uccelli. Così si addentro in un bosco dove trovano l’Upupa che prima li accoglie con benevolenza, poi convoca gli altri uccelli. Questi accorrono d’ogni dove. In in primo momento manifestano ostilità, poi si entusiasmano all’idea di averli tra loro. Viene così fondata ” la città delle nuvole e dei cuculi “, situata tra gli uomini e gli dei che saprà imporre agli uno ed agli altri la sua volontà. Sono tanti gli ateniesi che desiderano a vario titolo di fare fortuna nella nuova città. Ma tutti sono cacciati bastonate. Si fanno vedere anche gli dei che inviano loro messi con l’incarico di condurre le trattative. La commedia si conclude con canti nuziali. Dalla commedia emerge con evidenza la comicità di Aristofane. Attraverso la commedia ridicolizzare la sua città e gli ateniesi, con tutti i loro difetti e le loro debolezze. E con gli UCCELLI raggiunge l’obiettivo di delineare in maniera esemplare il contrasto tra la città reale e la città del sogno.

(da Domenico Intini)