Romanzo distopico, ambientato in Sicilia, una pandemia domina l’intera umanità. Un virus chiamato la “Rossa”, risparmia inspiegabilmente soltanto i bambini. La protagonista principale è Anna, tredicenne, che insieme al suo fratello più piccolo Astor, quotidianamente lottano per la sopravvivenza. Le ambientazioni descritte sono luoghi abbandonati dominate da bande locali adolescenziali. Decidono di intraprendere un viaggio verso il “Continente” alla ricerca dei “Grandi”. Nel tragitto si uniscono l’affettuoso cane maremmano “Cucciolone” e Pietro un coetaneo che diverrà personaggio rilevante del racconto. Le opere distopiche spesso ricevono analisi di riflessione confuse e contrastanti. Sovente tesi e teorie complottiste delineano questo genere letterario, come fossero dei libri premonitori e i romanzieri divenissero dei chiaroveggenti. Personalmente ritengo che l’autore distopico voglia denunciare ed evidenziare una complessità della società ed “avvisarci” ad una soluzione. Ammaniti in questa opera fa una denuncia chiara alla nostra società imperniata da violenze ed ingiustizie. In una situazione di emergenza in un mondo “governato” da bambini, l’unica soluzione per la sopravvivenza sembra essere solo la violenza e il sopruso, vige la “legge del più forte”. È un insegnamento che hanno avuto dalle generazioni precedenti. Anna rappresenta la speranza, da non confondersi con la Provvidenza. L’insegnamento che Ammaniti vuole darci è che la speranza deve essere nutrita costantemente con l’ottimismo ma anche con il sacrificio, solo così si può percorrere il sentiero tortuoso verso la salvezza.

recensione di Antonio Martino

Libri di Niccolò Ammaniti
Scrittore italiano. Ha esordito nel 1994 con il romanzo Branchie (1997). Nel 1995 ha pubblicato il saggio Nel nome del figlio, scritto con il padre Massimo, e nel 1996 la raccolta di racconti Fango. Suoi racconti sono usciti nelle antologie Gioventù cannibale (1996) e Tutti i denti del mostro sono perfetti (1997).
I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo. È del 1999 Ti prendo e ti porto via, mentre nel 2001 pubblica per Einaudi Io non ho paura (diventato nel 2003 un film di Gabriele Salvatores).
Niccolò Ammaniti ritorna al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore. Fa un pò male è il libro pubblicato nel 2004 che contiene tre brevi romanzi a fumetti sullo sfondo di una Roma minore, in una periferia pasoliniana ricca di storie e personaggi grotteschi.
Ha vinto la 61° edizione del Premio Strega nel 2007 con Come Dio comanda, che nel 2008 diventa un film di Gabriele Salvatores. Del 2009 è Che la festa cominci (Einaudi), del 2010 Io e te (Einaudi), del 2015 Anna (Einaudi).
I suoi libri sono tradotti in 44 paesi.