Elisabetta Maiorano  ha cinquant’ anni e ha deciso di fare l’insegnante in un luogo insolito, il carcere di Nisida un’isola vicino Napoli. Fare l’insegnante lì significa tante cose: essere paziente,  sapere che si viene controllati dagli agenti che ti chiedono di mettere la borsa nello stipetto fino alla fine del tuo lavoro. Così non hai più nessuna relazione col mondo esterno. Inoltre il contesto richiede a Elisabetta e agli altri docenti di essere obiettivi non affezionandosi troppo ai detenuti perché potrebbero uscire da lì da un giorno all’altro. Lei insegna matematica e quando entra Almarina; una ragazza rumena;il distacco si affievolisce fino a scemare. Perché Elisabetta vede la stessa solitudine e la stessa voglia di riscatto che ha lei dopo la morte del marito. Così non si arrende e vuole provare a proporle un futuro diverso, un futuro insieme. Elemento caratteristico di questo libro è sicuramente l’umanità e la vicinanza verso persone molto spesso invisibili, ma non solo. Parella usa una scrittura particolare, non seguendo a volte le regole della punteggiatura, forse proprio per farci entrare nei pensieri della protagonista. Candidato premio strega, Almarina vuol essere un libro che ci racconta che esistono possibilità diverse da quelle che noi stiamo vivendo..

Melania Leoncini